Argento, com’è cambiato il fixing di questo metallo prezioso?

bottoni argentoL’argento è, insieme all’oro, uno dei metalli preziosi più acquistato e venduto nei numerosi compro argento e oro che sono presenti un po’ ovunque nelle nostre città. Tecnicamente l’argento è un metallo tenero che si presenta lucido e bianco: per queste sue caratteristiche è largamente impiegato nella gioielleria ma anche nella realizzazione di oggetti di design per la casa e nella fotografia.

Per poter investire in questo prezioso metallo – da sempre scelto nella versione pure in lingotti o monete da investimento ma anche impiegato in oggetti di design per la casa come regalo speciale delle occasioni importanti – è bene conoscere fino in fondo le sue caratteristiche specifiche e, soprattutto, l’evoluzione nel tempo del suo fixing ossia il sistema di quotazione. Solo così, infatti, saremo sicuri di fare un buon affare.

Quando si parla di argento va chiarito innanzitutto il significato del termine ‘punzonatura‘. Si tratta del marchio che per legge deve essere obbligatoriamente impresso su qualsiasi manufatto in argento. Infatti la legge italiana – che ha recepito in questo le direttive europee – impone in particolare quando si tratta di manufatti in oro e argento che vi sia impresso il marchio identificativo che indichi una serie di caratteristiche fra le quali il fabbricante e quantità e purezza del materiale prezioso utilizzato. La percentuale di materiale prezioso utilizzato viene espressa in millesimi e prende il nome di titolo.

Per l’argento i titoli più ricorrenti sono sostanzialmente due, quello 800 e quello 925. Il primo indica un oggetto realizzato in argento mischiato al rame in un rapporto di 800 a 200; nel secondo, invece, il rapporto è di 925 parti di argento e 75 di rame. Queste leghe vengono create perchè l’argento è un metallo troppo morbido per essere lavorato allo stato puro e viene mischiato in lega con altri materiali – il rame in particolare – per renderlo più resistente. Per questo motivo la punzonatura 1000/000 è molto difficile da trovare in quanto allo stato puro l’argento rischia di spezzarsi. Attualmente viene utilizzato solo per la creazione di lamine sottilissime di argento impiegate come materie prime, come rivestimento di cavetti elettrici – l’argento infatti, al pari dell’oro, è un ottimo conduttore di elettricità – oppure come base per la preparazione di medicinali che impiegano l’argento colloidale.
L’argento 800/000 era largamente impiegato nelle lavorazioni dell’Ottocento e dei primi del Novecento mentre è molto raro trovare punzonature 916/000 e 950/000. Ma ogni nazione ha, ovviamente, le sue regole e ad esempio in Inghilterra la legge vieta l’utilizzo di una lega inferiore ai 925/000 per la creazione di oggetti in argento. In Italia, infine, molti dei prodotti contrassegnati dalla punzonatura 1000/000 in realtà non sono propriamente d’argento quanto piuttosto rivestiti da una patina di questo prezioso materiale.

Ma come si stabiliscono le quotazioni dell’argento? A ‘dettare’ il fixing dell’argento è dal 15 Agosto del 2014 l’accoppiata Cme Group e Thomson Reuters. IL nuovo sistema entrato in vigore quindi da pochissimo non si discosta di molto da quello utilizzato in precedenza – e per ben 117 anni – dalla London Silver Market. Il fixing è dato dal sostanziale equilibrio che si crea fra domanda ed offerta dell’argento all’apertura dei mercati: se questo sostanziale equilibrio non si stabilisce, la quotazione dell’argento viene variata fino a raggiungere un nuovo equilibrio. La novità è che da Agosto tutti gli scambi non avvengono più in conference call ma attraverso una piattaforma on line creata dal Cme Group. Sarà lo stesso Cme Group che creerà anche una sorta di algoritmo per stabilire il prezzo di apertura dell’argento che rappresenterà in un certo senso la base sulla quale poi verranno successivamente stabiliti gli aggiustamenti in grado eventualmente di riequilibrare la situazione. Il sistema, quindi, resta sostanzialmente uguale a quello precedente con l’unica differenza che prima c’era un essere umano a fare quello che ora crea un algoritmo. Il vantaggio, ovviamente, è una maggiore trasparenza e più chiarezza nelle operazioni.

Investimenti in argento facili e sicuri

argento e pietreArgento e Oro… Oro e Argento… Come lo si voglia leggere, è sempre questo il più prezioso dei binomi che gli uomini conoscano. A livello di storia, diffusione e fascino, nessun altro metallo raggiunge gli stessi livelli, e se l’oro si merita il primo gradino del podio, l’argento lo segue a ruota.
Storicamente, la tradizione dell’argento è antichissima: le prime lavorazioni che si conoscono risalgono al II secolo a.C. Inizialmente il metallo veniva usato per realizzare oggetti semplici, sfruttando la grande malleabilità che ne rende la lavorazione particolarmente facile. Oltre alle proprietà meccaniche, l’altra caratteristica decisiva per la fortuna dell’argento è stata la sua particolare colorazione. L’etimologia stessa della parola argento deriva dal termine greco argos, che può significare sia bianco, sia brillante, a sottolineare la prorpietà di riflettere la luce.
Come detto, ciò lo rese adatto fin da subito per realizzare oggetti di pregio e dall’alto valore simbolico. Per arrivare, invece, a vedere i primi esemplari di quella che è stata per secoli un’altra destinazione dell’argento, le monete, bisogna arrivare al VII secolo quando, in Grecia, iniziarono a circolare tra la popolazione più ricca.

La consacrazione definitiva di questo metallo, si ebbe, però, solo con il diffondersi del lavoro degli artigiani, in grado di realizzare splendide lavorazioni decorate per oggetti destinati alle famiglie più nobili, sia per quanto riguarda i monili, sia per le argenterie di uso più domestico.
Se, come detto, la lucentezza è la principale caratteristica dell’argento, in un certo senso è anche il suo primo “nemico”. A contatto con l’aria, infatti, l’argento tende a ossidarsi e, di conseguenza, a scurirsi, perdendo brillantezza e diventando nero. Per fortuna nulla che non si possa risolvere, oggi, con l’utilizzo di prodotti appositi, facilmente reperibili. Per rallentare, comunque, il fenomeno dell’ossidazione, si possono prendere alcuni, semplici, accorgimenti, come quello di non esporre il metallo a fonti di luce dirette, e non metterli vicino a oggetti di legno.

Diffuso capillarmente in tutto il mondo, l’argento di oggi proviene principalmente dai paesi centro americani, con il Messico e il Perù a guidare il comparto ormai da lunghissimo tempo. Relativamente nuovo, almeno in queste quantità, è l’apporto della Cina, che negli ultimi anni ha visto incrementare in maniera molto sensibile la sua produzione. Il perché è presto spiegato: in origine, come succede per tutte le altre risorse naturali, la principale fonte da cui veniva l’argento erano le miniere. Miniere che, oggi, non sono certo scomparse, ma il cui apporto è decisamente minore rispetto a quello che vede estrarre il prezioso metallo come prodotto secondario di altre lavorazioni. È evidente che una miniera di argento puro, per quanto ricca, sarà comunque meno redditizia di una miniera, per esempio, di rame, dalla quale posso ricavare, con un’unica estrazione sia, appunto, il rame, sia l’argento che ad esso si trova spesso legato e che può essere facilmente separato permettendo di avere due metalli distinti con un’unica estrazione, ottimizzando così i costi di materiali e di manodopera.

Continui miglioramenti che tengono il passo di un mercato sul quale la richiesta di argento è sempre molto alta. D’altro canto, tanti sono i settori all’interno dei quali questo metallo è abitualmente impiegato, non solo per quel che riguarda la gioielleria e l’arredamento, ma anche nei settori industriali come quelli delle lavorazioni elettroniche, dell’odontoiatria della medicina e della chimica.

L’argento più conosciuto rimane comunque il cosiddetto argento sterling, chiamato anche argento 925 dalla quantità di metallo d’argento presente nella lega: 925 millesimi, appunto. Il restante 7,5% è, invece, costituito dal rame, necessario per stabilizzare e lavorare meglio l’argento stesso.
Per il suo alto valore, l’argento è, da anni, molto utilizzato come bene sul quale investire finanziariamente. Sul mercato, l’apice assoluto fu raggiunto nel 1980, anche grazie alla fortissima speculazione operata da due miliardari statunitensi che arrivarono quasi a monopolizzare gli scambi: dalla fine del 1979, nel giro di pochi mesi il prezzo dell’argento passò da 11 dollari l’oncia a 50 dollari l’oncia, consentendo ricavi stratosferici a chi ne seppe approfittare. Solo due mesi più tardi, a dimostrazione dell’andamento anomale del mercato, il prezzo crollò addirittura a 10 dollari l’oncia.
Da quel momento in poi i valori rimasero più o meno stabili per oltre 20 anni, per poi risalire a cominciare dal 2005. A marzo 2008, prima del deflagrare della crisi economica mondiale, il prezzo raggiunto era di 20 dollari l’oncia.
La storia di alti e bassi dell’argento subì allora un tracollo, facendogli perdere il 60% del suo valore nell’arco di pochi mesi. Ma, ancora un volta, la storia del prezioso metallo non era finita: dall’aprile del 2011 a oggi, infatti, gli investimenti sono tornati a crescere in maniera eccezionale, riportando il mercato ai livelli di quel 1980 che si pensava irraggiungibile.
Fino a oggi, da 117 anni a questa parte, il prezzo dell’argento è fissato nel cosiddetto “fixing“, che si tiene giornalmente a Londra e nel quale alcuni dei principali operatori finanziari e brooker autorizzati stabiliscono, in base a domanda, offerte e diversi altri parametri, il prezzo da comunicare ai mercati. La secolare tradizione, però, a mezzogiorno del 14 agosto 2014 manderà in scena il suo ultimo “spettacolo”, perché, un po’ a sorpresa, proprio nelle ultime settimane la London Silver Fixing Market Ltd ha dichiarato che il sistema di fissaggio del prezzo dell’argento subirà uno storico cambiamento.

Scegli i compro oro per un regalo importante

anello con diamantiI compro oro sono una realtà ormai conosciuta da tutti per quanto riguarda la vendita di oro ed argento usati: in tanti si rivolgono a loro per vendere quanto non è più di gradimento, è rotto e non vale la pena aggiustare, è un vecchio regalo che non va più bene. Pochi sanno, però, che i compro oro sono anche il posto ideale per scegliere un regalo importante e prezioso.

Molti compro oro, infatti, non si limitano alla raccolta dell’oro usato da avviare alla fusione – per poi successivamente creare lingotti da investimento oppure oggetti di altro tipo da vendere come nuovi – ma rigenerano i gioielli usati acquistati, almeno quelli più particolari, per poi rimetterli sul mercato a prezzi, ovviamente, molto vantaggiosi. E così non di rado è possibile fare dei veri e propri affari e scovare il pezzo vintage che, altrimenti, sarebbe risultato introvabile.

Quale vantaggio per chi decide di scegliere il nostro compro a Roma come negozio di fiducia per l’acquisto del regalo importante, magari – perchè no? – proprio l’anello di fidanzamento? Innanzitutto la garanzia di trovare solo pezzi di prestigio e certificati perchè gli esperti di settore che valutano i gioielli usati in vendita sono in grado di stabilire senza ombra di dubbio la qualità del materiale prezioso davanti al quale si trovano.
In secondo luogo, i prezzi di vendita sono decisamente molto vantaggiosi. Infatti, trattandosi di gioielli usati che, però, sono stati rigenerati, vengono acquistati secondo le quotazioni dell’oro usato anche se, all’apparenza, è davvero difficile stabilire se si tratti o meno di prodotti di seconda mano in quanto il processo di pulizia e ripristino ai quali sono sottoposti – realizzati da esperti di settore che offrono questa tipologia di servizio all’interno dei compro oro ed argento – è in grado di rendere i preziosi manufatti belli e splendenti come appena usciti dalle mani dell’artigiano orafo che li ha creati.
Infine, soprattutto per gli amanti delle linee un pò retrò, non è difficile riuscire a trovare quel pezzo dal disegno particolare, il prezioso bracciale che tanto ricorda quello della nonna oppure la collana dal sapore antico, insomma quegli oggetti decisamente vintage che tanto vanno di moda ultimamente. In realtà, la varietà di prodotti che potete trovare fra quelli in vendita in un compro oro è davvero infinita: si passa da – come abbiamo già detto – modelli vintage a quelli dalle linee più moderne a preziosi disegnati da brand famosi e visti in milioni di pubblicità.

Se il primo consiglio è quello di prendere in considerazione, quindi, i compro oro non solo come punti di riferimento per la vendita di metalli preziosi ma anche, e soprattutto, per l’acquisto di oro usato, il secondo consiglio è sicuramente quello di scegliere un punto vendita affiliato a qualche grande merchandising per poter essere sicuri di non incorrere in truffe o episodi spiacevoli. Solo un grande brand, infatti, potrà assicurare la garanzia e la trasparenza nelle valutazioni di quanto vendiamo ed acquistiamo oltre che serietà ed affidabilità in tutte le operazioni, dalla pesatura alla garanzia passando per il rilascio di certificazioni e ricevute. La scelta di un prezioso è e deve continuare ad essere un momento importante nella quale tutta l’attenzione deve essere dedicata all’emozione che si prova nello scegliere il gioiello più adatto all’occasione e, soprattutto, nel guardare la felicità negli occhi di chi lo riceve: un momento troppo importante per essere rovinato dall’ansia di non essersi affidati al partner giusto per quanto riguarda le operazioni di acquisto. Per questo motivo è bene scegliere la giusta guida che ci sollevi da ogni responsabilità e preoccupazione per vivere appieno la gioia del momento.

Acquistate il giusto gioiello usato presso di noi: risparmierete e otterrete solo prodotti di qualità. Gioielli usati rigenerati: l’altro lato dei compro oro.

Banco metalli e oro da investimento

oro da investimentoMateriale da lavorazione, elemento chimico con proprietà quasi magiche, strumento di bellezza e espressione di potenza e ricchezza: l’oro, dalla sua scoperta ad oggi, è stato questo e molto altro.
Le sue proprietà fisiche e la sua rarità ne hanno fatto oggetto di desiderio per secoli e ancora oggi si può affermare, senza timore di essere smentiti, che esso rappresenta uno dei più importanti metalli nobili, ancora egualmente bramato.
Nell’epoca moderna però, il biondo metallo ha assunto altresì un ruolo economico importante, diventando uno tra i più importanti beni rifugio, costantemente ricercato e acquistato, anche e soprattutto in fasi di destabilizzazione economica e finanziaria, come quella che in questi anni stiamo vivendo.

In generale, si considerano beni rifugio tutti quegli investimenti in beni materiali che, per le loro caratteristiche, conservano intatto il proprio valore intrinseco nel tempo, quasi indifferenti alle vicissitudini dei mercati internazionali e dell’inflazione e che offrono quindi una buona protezione del proprio capitale anche in occasione di eventi che influenzano l’economia internazionale, quali possono essere le guerre, i cataclismi, o le crisi economiche diffuse.
Tra essi, specie nell’attuale realtà nostrana, si possono annoverare gli immobili, i gioielli, le pietre preziose e, talvolta, le opere d’arte, ma la parte da leone è riservata ai metalli nobili, ed in particolare all’oro.
Le ragioni di questo primato sono facili da intuire: l’inalterabilità e la resistenza al passare del tempo, la facilità di trasporto e di stoccaggio, nonché la possibilità di potersi riferire ad un prezzo ufficiale innanzitutto, ma anche l’universalità e la facile e immediata liquidità dell’investimento.
Insomma, oggi come ieri, scegliere di investire in oro o quantomeno decidere di diversificare il proprio portafoglio di investimenti con l’acquisto di oro fisico, diventa una scelta ottimale, per grandi, piccoli e medi investitori.

La scelta tra oro fisico e oro finanziario, specie in una situazione di incertezza dei mercati quale quelle attuale, cade necessariamente sulla prima opzione: i titoli finanziari infatti, in quanto ricchezza tipicamente immateriale, sono soggetti a numerosi rischi: inflazione, rischi di default, reazione dei mercati alle vicende politiche internazionali, tutto questo incide anche pesantemente sulla bontà dell’investimento e sulla possibilità di ottenere successo con azioni di pura speculazione.

L’andamento dell’oro fisico sui mercati di riferimento, segna al contrario un continuo e costante incremento, anche in occasione dello sprofondamento degli asset tradizionali.
Questo si deve a diversi fattori di influenza, primo fra tutti il fatto che il corso dell’oro è legato a doppio mandato all’andamento del Dollare USA: poiché gli acquisti aurei sono per la maggior parte effettuati in questa valuta, un deprezzamento del dollaro facilità l’acquisto dell’oro.
Allo stesso modo influiscono sul prezzo definitivo dell’oro anche gli andamenti dei mercati del petrolio e dell’energia: anche in questo caso infatti, la moneta utilizzata è il dollaro e, a fronte di un aumento del costo del petrolio, l’oro risulta decisamente un migliore investimento.
Dato inoltre che il mercato dell’oro è, ormai da anni, un mercato fuori borsa, retto essenzialmente dalla logica della domanda e dell’offerta, un aumento degli acquisti comporta, necessariamente, un incremento del prezzo.

Acquistare oro fisico però, può essere difficile per un piccolo o medio investitore: conservare il metallo prezioso in casa o in una cassetta di sicurezza può essere difficoltoso, rischioso e molto costoso, così come difficile può essere barcamenarsi nella dinamica degli scambi.
Per superare questi ostacoli e godere solo del piacere di investire in oro, è possibile rivolgersi ad un banco metalli autorizzato, che sia regolarmente registrato presso la Banca d’Italia come Operatore Professionale in Oro e aprire un conto tramite il quale investire comodamente e tranquillamente in oro.
Queste società consentono non solo di usufruire di prezzi molto vantaggiosi, grazie alla grande quantità di metallo prezioso movimentata su base nazionale o internazionale, ma anche di sfruttare una serie di servizi accessori vantaggiosi, utilizzabili direttamente da casa, grazie ai siti internet aziendali.
E’ possibile verificare costantemente l’andamento delle quotazioni, al fine di individuare il momento più propizio per acquistare o vendere, nonché godere delle numerose offerte e di uno spread applicato basso ed invitante.

Il Valore Del Diamante È Sempre Una Garanzia?

diamantiIl diamante non è altro che la modificazione in cristalli del carbonio allo stato puro
Le sue dimensioni ed il suo colore possono variare molto ma, generalmente, è difficile che vengano trovati in natura diamanti di dimensioni superiori a quelle di una nocciola. 

Fra i principali paesi produttori di diamanti abbiamo sicuramente il Sudafrica ma nel corso dell’ultimo secolo anche l’India si sta candidando ad entrare nell’olimpo degli estrattori della preziosa gemma. I diamanti possono essere estratti in giacimenti primari o in quelli secondari: i primi sono quelli nei quali la gemma è ancora immersa nella roccia che solitamente è di kimberlite quindi è possibile trovarvi pietre più grandi ma anche l’estrazione risulta più difficoltosa e lunga; i secondi, invece, sono quelli nei quali i diamanti vengono ritrovati sommersi in materiali quali sabbia o ghiaia e in luoghi molto lontani dalla roccia di produzione poichè sono stati trasportati dagli agenti atmosferici. In questo caso i diamanti trovati sono di dimensioni sensibilmente più piccole. 

Nel corso della storia il diamante grezzo più grande mai ritrovato è stato quello denominato Cullinan che, scoperto nel 1905 in Sudafrica nelle miniere Premier Mine, in origine pesava più di seicento grammi (3.025 carati) e fu poi suddiviso in 105 pietre più piccole. Invece, il più grande diamante lavorato fino ad ora è il Golden Jubilee, anche questo ritrovato in Sudafrica ma nel 1985, che presenta una grandezza di 545,67 carati. 

Per le sue caratteristiche, il diamante è utilizzato in molti impieghi ma è nella gioielleria che trova la sua massima espressione, anche per il significato simbolico che da sempre accompagna la pietra. 
La lavorazione del diamante è un’operazione abbastanza delicata perchè un minimo errore potrebbe compromettere l’intera pietra e renderla inutilizzabile. Solitamente il diamante viene tagliato in forma di brillante: si tratta di una particolare lavorazione che prevede un taglio rotondo e un minimo di 57 faccettature. Poichè questo è il taglio più ricorrente che si trova in gioielleria, nel corso degli anni si è creato un equivoco per cui in tanti credono che i due termini – diamante e brillante – siano equipollenti. In realtà non è così in quanto anche topazi, rubini e zaffiri possono essere tagliati in brillanti. Fra gli altri tagli abbiamo anche il taglio a cuore, a rosa olandese, a carré, a trapezio o a baguette. Fra i tagli più moderni che a poco a poco stanno raccogliendo sempre più estimatori abbiamo il radiant, il cushion, il princess e infine il barion. 

Ma quali sono i fattori che servono a valutare la purezza e la qualità di un diamante? Solitamente si lega questo discorso a quelle che vengono definite le quattro C: colour, clarity, cut e carat ossia colore, purezza, taglio e caratura. 
Vediamole più nel dettaglio.

Per quanto riguarda il colore, i diamanti più preziosi sono quelli incolore e trasparenti. In realtà è molto difficile ad occhio nudo e non esperto individuare i diamanti trasparenti. Quelli che più facilmente si trovano sono quelli con le sfaccettature gialle o marroni mentre quelli con riflessi rosso, blu e rosa sono molto più rari. Esiste anche il diamante nero che non ha veramente questo colore ma presenta moltissime inclusioni che gli conferiscono un aspetto più scuro. 

Per quanto riguarda, invece, la purezza, questa è determinata dalle quantità di inclusioni che sono presenti nelle pietre ma anche dal numero di ghiacciature ossia le fessure naturali presenti nelle sfaccettature: più sono numerose e meno pura è la pietra. I due termini per quantificare la purezza della gemma sono Internally Flawless (IF) oppure Flawless (F).

Per il taglio, gli esperti di settore valutano una serie di elementi fra i quali la forma del taglio stesso e le sue proporzioni, la simmetria delle sfaccettature e gli eventuali difetti di lucidatura. In base a questi elementi i diamanti con taglio a brillante che sono al di sotto di un carato saranno classificati in tre categorie: i very good che hanno un’eccezionale brillantezza quasi perfetta o con pochi difetti davvero irrilevanti; i good che invece presentano qualche piccolo difetto visibile ad un’attenta analisi; infine i poor che hanno grossi difetti molto visibili e sono di qualità scadente. 

Infine abbiamo i carati che quantificano il peso dei diamanti. Un carato ha il peso di 0,2 grammi ma per i diamanti che hanno valore inferiore vengono usati come unità di misura anche il grano che equivale ad un ventesimo di grammo e il punto che corrisponde, invece, ad un centesimo di carato. 

Nel corso della storia ci sono stati numerosi diamanti che, per la loro forma o la loro storia, sono diventati famosi ed il loro nome si è tramandato di generazione in generazione. Fra questi, il diamante azzurro Hope che ha una dimensione di quasi 45 carati ed è di un fenomenale quanto insolito colore blu. Attualmente è conservato a Washington, presso il Museo Nazionale di Storia Naturale Smithsonian e in passato è stato di proprietà anche di Luigi XIV che lo donò alla regina Maria Antonietta. Famoso anche il Koh-i-Noor che è stato per lungo tempo il diamante più grande mai ritrovato con i suoi 105 carati: fu scoperto intorno al 1300 ed il suo nome è legato alla leggenda che qualunque persona di sesso maschile lo indossi sia condannata ad una morte violenta e precoce mentre grande fortuna è riservata alle donne che se ne adornano. Attualmente è custodito nella Torre di Londra ma l’ultima ad indossarlo è stata Elizabeth Bowes-Lyon, madre della regina Elisabetta II. Infine, nella galleria dei diamanti più famosi un posto d’onore spetta alla Grande Stella d’Africa ricavata dal diamante Cullinan i cui carati arrivano a 530. Sia questo diamante che gli altri ricavati dalla stessa pietra grezza sono attualmente conservati presso la Torre di Londra.

Per Un Investimento Sicuro Meglio Oro Fisico O Cartaceo?

lingotti oroIn un periodo di particolare instabilità economica, come quello che stiamo attualmente attraversando, una delle poche forme di investimento sicure è senza dubbio l’acquisto di oro. Questo metallo, infatti, è a tutti gli effetti rinomato come il bene rifugio più affidabile, dato che ha la peculiarità di conservare il suo valore nel tempo, anche durante periodi di crisi e di forte inflazione.
Anche per questo motivo, sono sempre più numerosi coloro che scelgono di investire il proprio denaro nell’oro, mettendo, così, al sicuro parte dei propri risparmi. 

Volendo seguire questo esempio, è bene sapere che esistono diversi modi per investire in oro che, per semplicità, possono essere suddivisi in due categorie principali: l’oro fisico e quello cartaceo, chiamato anche oro finanziario. 

L’investimento in oro fisico consiste, nello specifico, nell’acquisto di oro sotto forma di lingotti e monete (ad eccezione di quelle numismatiche) mentre con il termine oro cartaceo si intende tutta una serie di prodotti finanziari il cui valore è comunque correlato a quello del metallo aureo. 
La domanda, a questo punto, nasce spontanea: quale dei due tipi di investimento risulta essere più sicuro e, quindi, è da preferirsi?

Per rispondere a questo quesito bisogna, prima di tutto, considerare alcuni aspetti fondamentali che consentono di effettuare un’analisi comparativa tra le due alternative. 
In primis, considerando le modalità con cui è possibile accedere all’investimento, possiamo tranquillamente affermare che, pur essendo differenti, sono in entrambi i casi molto semplici, anche se nel caso dell’oro cartaceo è necessaria una maggiore conoscenza e competenza in ambito finanziario, bisogna considerare il fatto che molti istituti di credito ma anche le stesse banche che vendono questo tipo d’investimento, sovente non dispongono realmente della quantità d’oro fisico venduto per cui nel momento in cui si decidesse di riscattare l’oro finanziario, convertendolo in oro fisico, potremmo correre il rischio di non poterlo fare. 

Per quanto riguarda la convenienza di prezzo, non vi è una sostanziale diversità tra i due tipi di investimento: il valore dell’oro fisico, infatti, influenza quello degli investimenti in quotazioni aurifere e, quindi, è pressoché indifferente, preferire l’uno o l’altro. 
Un aspetto più delicato è costituito, invece, dalla sicurezza: l’investimento in oro fisico, infatti, implica il possesso di lingotti e/o monete che, ovviamente, dovranno essere opportunamente custodite per non correre il rischio di essere derubati. D’altro canto, però, dobbiamo anche tener conto del fatto che la sicurezza può essere intesa anche in termini di tutela da eventuali truffe e raggiri; da questo particolare punto di vista, sarà avvantaggiato chi preferisce l’acquisto di oro fisico, infatti è considerato più sicuro in quanto, con un minimo di esperienza, si riesce tranquillamente a valutare la qualità e la purezza del metallo che si sta acquistando. Per chi, invece, non ha queste competenze, il consiglio è quello di acquistare lingotti e/o monete d’oro presso istituti di credito o negozi appartenenti a grandi catene di compro oro, evitando, quindi, di ricorrere ad una trattativa tra privati o, peggio ancora, di acquistare oro online, dato che in questi due casi il rischio di trovare una controparte poco affidabile è piuttosto alto. 
 
In conclusione, non è possibile, a priori, affermare che una delle due alternative è migliore dell’altra, in quanto entrambe presentano sia vantaggi che svantaggi; la scelta, quindi, dovrà essere fatta a seconda delle proprie esigenze e conoscenze in materia, valutando per ogni specifica situazione quale delle due forme di investimento in oro risulta essere più conveniente. 
Se si sceglie di acquistare fisicamente oro da investimento, però, il consiglio è quello di scegliere le monete, se il valore dell’investimento è inferiore ai 100.000 euro, in quanto queste risultano essere più facili da negoziare, oltre che maggiormente richieste dai mercati nazionale ed internazionale, caratteristiche, queste, che si vanno ad aggiungere alla facilità con cui consentono di frazionare il capitale da investire e all’innegabile vantaggio fiscale derivante dal fatto che, a seguito della Legge n. 7/2000, possono essere acquistate in esenzione di IVA.

Vorresti Cambiare Gioiello Ogni Giorno?

gioielli oroCambiare look ogni giorno è spesso una forte esigenza per una donna, dettata non solo da un desiderio personale, ma anche dagli impegni quotidiani.
Chi lavora in un ufficio ad esempio, sa bene quanto l’aspetto possa incidere sull’idea che gli altri si fanno di noi.
Allo stesso modo ci sono occasioni particolari che richiedono nella scelta dell’abbigliamento e degli accessori un’attenzione dedicata e non superficiale, pensiamo soltanto ad un impegno formale in ambito lavorativo o ad un primo appuntamento. Insomma, non mancano mai le situazioni in cui una donna vuole sentirsi e apparire unica.
A farla da padrone sono ancora oggi i gioielli: basta un paio di orecchini azzeccato per cambiare totalmente la nostra immagine, riequilibrando le forme del viso e ravvivando o impreziosendo l’abbigliamento più tradizionale. Collane, bracciali, anelli, tutto serve, se dosato e scelto con cura a rendere di noi stesse un’immagine migliore.

Nulla di più normale quindi che desiderare, ogni tanto, di rinnovare l’assortimento del nostro portagioie, nonostante il portafogli non lo consenta, anche perché, diciamocelo, scegliere e acquistare un gioiello è un’esperienza davvero gradevole.

Per agire con consapevolezza e quindi non incedere in sprechi acquistando gioielli che finiremmo per non usare, la cosa migliore è innanzitutto attenersi a delle semplici linee guida.
Puntare alla varietà è senza dubbio importante, ma a patto di dirigersi verso monili che per forma e dimensione possano davvero valorizzarci.
Le tendenze della moda possono essere addirittura un ostacolo: molto spesso propongono monili di fattura pregevole, ma tutti simili tra loro, in omaggio ad un diktat di stagione che lungi dall’aumentare le possibilità di scelta le diminuisce e rende difficile individuare e acquistare qualcosa che ci dona. Senza contare che i prezzi proibitivi scoraggiano e non poco.

Se l’ostacolo che vi trattiene dall’acquisto del gioiello perfetto è un budget limitato, potreste trovare molto interessante la proposta delle rivendite di gioielli ricondizionati.
Si tratta dell’attività forse meno nota tra quelle svolte dai compro oro, esercenti operatori professionali in oro sul territorio italiano.
Essi, dopo aver acquistato dai privati l’oro usato, non necessariamente procedono a fusione. Nel caso di gioielli o orologi, infatti, essi vengono sottoposti ad un processo di recupero ad opera di esperti e artigiani orafi che, con cura e attenzione, li riportano all’originale splendore, eliminando non solo le tracce del passaggio del tempo (piccole rotture, annerimenti), ma anche qualsiasi segno eventualmente lasciato dai precedenti proprietari (si pensi solo alle iscrizioni sulle superfici interne).
I preziosi vengono quindi reimmessi sul mercato e compongono dei cataloghi davvero splendidi. Non solo non hanno nulla da invidiare alle esposizioni delle gioiellerie, ma spesso le superano in varietà e rarità, dato che per sua natura il commercio dell’oro usato può dare accesso a oggetti di diverse epoche e provenienza.
Il tutto a prezzi davvero invitanti, che possono arrivare al 70% in meno su quello di listino anche nel caso di oggetti firmati.

Non esiste quindi ragione economica che costringa una bella donna a privarsi di un nuovo gioiello. L’unica cosa a cui prestare attenzione è lo stile prescelto.
Non tutti i gioielli sono uguali, così come diverse l’una dall’altra sono tutte le donne.
Coloro che hanno un bel viso pieno, dalla struttura tondeggiante, non vengono certo esaltate da orecchini di grandi dimensioni e devono puntare su leggeri pendenti allungati, che sfinano i lineamenti.
Via libera alle strutture più complesse per i profili allungati o leggermente squadrati, che possono invece sfruttare le forme più importanti, per riequilibrare le proporzioni del viso.

Il linea di massima lo spirito con il quale si deve comporre il proprio portagioie è quello che si ispira ad una sobria varietà. Ciò non significa privarsi del lusso di indossare gioielli stravaganti o colorati, ma della necessità di dosare l’effetto scenico finale, cercando di non esagerare, magari puntando su un unico pezzo forte.
Un paio di orecchini vintage o un anello elaborato, ma con gusto, ad esempio, dato che abbiamo accennato ai compro oro, nei cui negozi non è difficile rintracciare una chicca. L’esemplare perfetto, unico come voi è lì che vi aspetta: anelli, orecchini o bracciali, avete scelto?