Argento, com’è cambiato il fixing di questo metallo prezioso?

bottoni argentoL’argento è, insieme all’oro, uno dei metalli preziosi più acquistato e venduto nei numerosi compro argento e oro che sono presenti un po’ ovunque nelle nostre città. Tecnicamente l’argento è un metallo tenero che si presenta lucido e bianco: per queste sue caratteristiche è largamente impiegato nella gioielleria ma anche nella realizzazione di oggetti di design per la casa e nella fotografia.

Per poter investire in questo prezioso metallo – da sempre scelto nella versione pure in lingotti o monete da investimento ma anche impiegato in oggetti di design per la casa come regalo speciale delle occasioni importanti – è bene conoscere fino in fondo le sue caratteristiche specifiche e, soprattutto, l’evoluzione nel tempo del suo fixing ossia il sistema di quotazione. Solo così, infatti, saremo sicuri di fare un buon affare.

Quando si parla di argento va chiarito innanzitutto il significato del termine ‘punzonatura‘. Si tratta del marchio che per legge deve essere obbligatoriamente impresso su qualsiasi manufatto in argento. Infatti la legge italiana – che ha recepito in questo le direttive europee – impone in particolare quando si tratta di manufatti in oro e argento che vi sia impresso il marchio identificativo che indichi una serie di caratteristiche fra le quali il fabbricante e quantità e purezza del materiale prezioso utilizzato. La percentuale di materiale prezioso utilizzato viene espressa in millesimi e prende il nome di titolo.

Per l’argento i titoli più ricorrenti sono sostanzialmente due, quello 800 e quello 925. Il primo indica un oggetto realizzato in argento mischiato al rame in un rapporto di 800 a 200; nel secondo, invece, il rapporto è di 925 parti di argento e 75 di rame. Queste leghe vengono create perchè l’argento è un metallo troppo morbido per essere lavorato allo stato puro e viene mischiato in lega con altri materiali – il rame in particolare – per renderlo più resistente. Per questo motivo la punzonatura 1000/000 è molto difficile da trovare in quanto allo stato puro l’argento rischia di spezzarsi. Attualmente viene utilizzato solo per la creazione di lamine sottilissime di argento impiegate come materie prime, come rivestimento di cavetti elettrici – l’argento infatti, al pari dell’oro, è un ottimo conduttore di elettricità – oppure come base per la preparazione di medicinali che impiegano l’argento colloidale.
L’argento 800/000 era largamente impiegato nelle lavorazioni dell’Ottocento e dei primi del Novecento mentre è molto raro trovare punzonature 916/000 e 950/000. Ma ogni nazione ha, ovviamente, le sue regole e ad esempio in Inghilterra la legge vieta l’utilizzo di una lega inferiore ai 925/000 per la creazione di oggetti in argento. In Italia, infine, molti dei prodotti contrassegnati dalla punzonatura 1000/000 in realtà non sono propriamente d’argento quanto piuttosto rivestiti da una patina di questo prezioso materiale.

Ma come si stabiliscono le quotazioni dell’argento? A ‘dettare’ il fixing dell’argento è dal 15 Agosto del 2014 l’accoppiata Cme Group e Thomson Reuters. IL nuovo sistema entrato in vigore quindi da pochissimo non si discosta di molto da quello utilizzato in precedenza – e per ben 117 anni – dalla London Silver Market. Il fixing è dato dal sostanziale equilibrio che si crea fra domanda ed offerta dell’argento all’apertura dei mercati: se questo sostanziale equilibrio non si stabilisce, la quotazione dell’argento viene variata fino a raggiungere un nuovo equilibrio. La novità è che da Agosto tutti gli scambi non avvengono più in conference call ma attraverso una piattaforma on line creata dal Cme Group. Sarà lo stesso Cme Group che creerà anche una sorta di algoritmo per stabilire il prezzo di apertura dell’argento che rappresenterà in un certo senso la base sulla quale poi verranno successivamente stabiliti gli aggiustamenti in grado eventualmente di riequilibrare la situazione. Il sistema, quindi, resta sostanzialmente uguale a quello precedente con l’unica differenza che prima c’era un essere umano a fare quello che ora crea un algoritmo. Il vantaggio, ovviamente, è una maggiore trasparenza e più chiarezza nelle operazioni.